lunedì 20 settembre 2010

Un blog per condividere il mio angolo di paradiso a Valdobbiadene

Un blog? Roba da “presuntuoso”, da “arrogante”, pensavo. Chissà perchè ho sempre avuto l’impressione che avere un proprio blog per raccontarsi nella rete fosse una cosa negativa. E invece un po’ alla volta ho dovuto ricredermi. Se usato in modo sereno e con motivazioni autentiche forse questo può essere uno strumento davvero utile, interessante e –perchè no? – simpatico e divertente.

E così alla fine sono qui anche io, a scrivere il mio primo post su un blog tutto mio.

Tutto è nato questa primavera. C’era una di quella mostre del vino che si tengono spesso qui dalle mie parti, nelle frazioni di Valdobbiadene, e per caso mi sono trovato insieme a un gruppo di ragazzi, una decina circa. Loro erano i ragazzi, io ero il più vecchio. Tutti giovani legati in qualche modo all’attività del vino, esattamente come me, chi più alla viticoltura, chi alla spumantizzazione...

Bene. Abbiamo deciso di fare una degustazione alla cieca degli spumanti presenti a quella mostra. Abbiamo fatto nascondere le etichette. Quindi ci siamo seduti con i nostri bicchieri, rigorosamente numerati come le bottiglie. E ci siamo confrontati. Aromi, profumi, sentori, sensazioni, emozioni.

Non è stato importante tanto l’esito della degustazione (anche se non nascondo che ne sono uscito orgoglioso), quanto la consapevolezza che ho acquisito in quel momento del valore della condivisione e del dialogo tra di noi.

Già, la condivisione. Confrontandoci l’un l’altro ci rendevamo conto come piccole sfumature ci facessero orientare nel riconoscere la tipicità e le caratteristiche dei nostri spumanti e come l’entusiasmo ci portasse a discutere di argomenti ancora più ampi e importanti, come ad esempio la valenza del nostro territorio, la serietà delle aziende e soprattutto la ricerca del dialogo per riconoscere e migliorare sempre le nostre conoscenze.

Un dialogo con le nuove generazioni. Io poi mi sono reso conto che stavo parlando di queste cose con ragazzi giovani, molto più di me. Da quella sera mi sono accorto che le nuove generazioni di viticoltori, produttori ed enologi hanno davvero la volontà, e di sicuro tutte le capacità, di migliorare questo nostro sistema produttivo, perchè hanno voglia di rendere il loro futuro migliore e più armonioso con il mondo che li circonda. Da quella sera ho preso consapevolezza del fatto che altri, come me, riconoscono questo nostro territorio per la sua reale bellezza e per i preziosi doni che ci regala. Abbiamo tra le mani una grande ricchezza e questa ricchezza va raccontata.

Una ricchezza da raccontare. Allora mi sono detto: e se potessi usare un qualche strumento per continuare quella conversazione iniziata a primavera? E se in questa stessa conversazione si potessero coinvolgere anche altre persone?
Se al di là della vendita delle nostre bottiglie riusciamo anche a trasmettere le nostre emozioni e la nostra cultura del vino, le nostre tradizioni, la nostra esperienza e la nostra storia anche a chi non le ha mai provate allora avremmo dato un senso ancora più grande al nostro lavoro: il senso della prospettiva anche per il futuro.

Valdobbiadene è un paradiso e i suoi vini una delicata carezza per i nostri palati. Per poterli apprezzare di più e per farli apprezzare a chi ancora non li conosce, dobbiamo però essere noi per primi a condividere le nostre gioie, le nostre emozioni e il nostro sapere anche con gli altri. Dobbiamo osare raccontarle in prima persona.

Desiderio

6 commenti:

Davide ha detto...

Già aggiunto tra i preferiti.
Ciao!

Anonimo ha detto...

...Questo si che è un ottimo spumante!!
Leo

Anonimo ha detto...

Carissimo Desiderio trovo straordinario l'amore per la terra e la passione per il lavoro che sai trasmettere.Bravo!

Anonimo ha detto...

Il migior cartizze !!!!!!!!
Alfredo!!!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Ogni volta che vengo da quelle parti invidio tutti voi che ci abitate. cercate di preservare tanta bellezza!!!!

Giuliana G.